lunedì 24 maggio 2010

Gesù, un amore debole.


Siamo abituati, delusi, stanchi. Siamo assuefatti a pensare un Dio di grandezza, forza, onnipotenza, che continuamente ci delude. Se sei così grande e giusto, Dio, perchè permetti le stragi, perchè permetti, come rimproverava Dostoevskij, le morti dei bambini? Forse è giunto il momento per ripensare il nostro Dio, e smetterla di anteporre la sua potenza al suo amore. Se Dio è forte, il dolore che provoca non può essere amorevole, ma Cristo ci ha insegnato un'unica e fondamentale legge, quella dell'amore. Allora, come diceva Sergio Quinzio è forse il caso di provare a immaginare un Dio debole. Dio ci ama infinitamente, ma non può salvarci, non da solo. Il suo amore è anzi una limitazione della sua onnipotenza. Per far essere il mondo, per permettere che esistesse qualcosa all'infuori di Lui, quell l'Altro che è l'uomo e la natura, Dio ha ceduto una parte della sua forza infinita. Da quando ha creato il mondo, ha accettato di non poterlo più controllare e dominare. E' questo il grande gesto d'amore, accettare un'esistenza autonoma e separata dal proprio volere. La stessa vicenda della Croce, è la testimonianza di un Dio che non può più salvare, ma che per amore è disposto a sacrificare tutto di se per provare a redimere l'umanità. La croce non è la risurrezione scontata, ma è la verità di una morte veramente vissuta senza certezza dell'indomani, è il Dio che si fa completamente uomo e accetta di morire per salvare altri uomini. Obietterete della risurrezione, dell'assunzione in cielo. E la risposta è che il Regno atteso non è ancora venuto, come invece si attendeva. Gesù ha trovato nelle preghiere e nell'amore dei discepoli la forza per vincere la morte, ma non si è compiuta quella conversione universale all'amore che sola avrebbe permesso l'instaurarsi in terra del regno dei cieli. Cedendo una parte del suo potere per amore, Dio ha bisogno di altro amore per compiere il proprio volere e instaurare il Regno, sconfiggendo la tenebra. E' un amore smisurato ma debole quello del Dio cristiano, incapace di imporsi definitivamente senza la partecipazione degli altri a questo progetto dolcissimo. Ti cedo l'amore, ti chiedo l'amore. Una reciprocità sconcertante e scandalosa, ma assieme dolcissima e umanissima. Amare è fare spesso un passo indietro e rinunciare a qualcosa, per permettere all'altro di esistere. E amare significa anche riconoscere le sconcertanti debolezze dell'altro, e capire il bisogno di sostegno e collaborazione reciproca per potersi salvare. Fino a quando non venga il Regno dei Cieli.

giovedì 20 maggio 2010

Trombamica/o


Trombamica/o: utilizzato in accezioni diverse che dipendono dal genere maschile o femminile del soggetto emitettente, generalmente compreso tra un età di 18-45 anni. Per i maschi trombamica è un soggetto femminile di aspetto piacevole ma non sufficientemente attraente per trasformarsi in amore, che pertanto deve essere furbescamente persuasa della bellezza di una relazione estemporanea e intermittente, relazione che ovviamente comprenda il reciproco soddisfacimento sessuale. La conquista di una relazione trombamicale rappresenta una tra le massime soddisfazioni per il suddetto maschio, che ritiene di aver conseguito due obiettivi prioritari: 1) assicurarsi la possibilità di trombate occasionali alla bisogna 2)potersi considerare libero da impegni ufficiali, quali chiamate, uscite, attenzioni e gentilezze verso la femmina trombata. Si tratta di relazione generalmente destinata ad essere trombata per la comparsa sulla scena di altra donna più appetibile e meno disposta a concedersi, detta anche "figa di turno", verso la quale il maschio si rende immediatamente disponibile ad incarnare il ruolo di "tappetino" per conquistarsi le di lei grazie.
Nell'accezione trombamico, utilizzata dal genere femminile, si coglie un aspetto sarcastico e autoironico più marcato rispetto al maschio. Generalmente la femmina di trombamico accetta la relazione intermittente come unica soluzione per poter stare vicino all'uomo che ama. Il trombamico è per la femmina un potenziale partner/fidanzato che tuttavia si dimostra riluttante ad una relazione stabile, dimostrando la propria immaturità di fondo. La femmina accetta la relazione trombamico con la malcelata speranza di poterla tramutare in relazione stabile e tuttavia usa il termine con ironica consapevolezza. La donna è consapevole che avendo accettato una relazione trombamicale le sue possibilità di diventare partner stabile del trombamico sono drasticamente ridotte non potendo contare sulla prioritaria arma di ricatto a sua disposizione e accetta la situazione solo perchè definitivamente convinta della profonda superficialità maschile.

Ivano Fossati - la costruzione di un amore

Leaving Las Vegas

Ultimo tango


Sarebbe ora di iniziare a parlare della nevrosi greca. Certo c'è gia Edipo ma nessuno, che io sappia, a teorizzato a fondo la patologia della causalità. E' da millecinquecento anni che ci tormentiamo alla ricerca delle cause, di quelle agenti, finali,prime. Anche con l'amore facciamo lo stesso, e felici o infelici che siamo, nessuno sfugge alla domanda sulla sua utilità. Insomma, invece che godercelo,siamo ad interrogarci sul come e sul perchè dell'eros. In questo film, che è un ultimo tango senza essere l'ultimo tango, si da finalmente una risposta: l'amore non serve proprio a nulla! Non salva, non redime, non migliora, non fa crescere e mi immagino già la cricca degli psicologici fare la spunta e stabilire, inequivocabilmente, la falsità di questo amore, sbagliando però ampiamente il tiro. Il film di cui parlo è Via da Las Vegas, di Mike Figgis, uscito nel 1995. E' un film anticapitalista per eccellenza, perchè l'amore qui non produce risultati e non da alcun frutto: chi sta male- e qui c'è parecchia gente che sopravvive a stento- continua nella sua condizione anche dopo aver incontrato il proprio angelo caduto in terra. e' un film tautologico e fenomenologico la cui tesi fondamentale è che si ama amando e che la verità dell'amore è amare. Amore è un sentimento inutilizzabile per altri scopi, che ha solo in sè la propria ragion d'essere: e se lo si mette sul mercato, come fa la protagonista in altre circostanze della sua vita, allora diventa un'altra cosa, qualcosa che ha un prezzo e un valore, come la prostituzione.
Allargando il campo, il film e il suo paratesto sono una dimostrazione di totale inutilità: mike figgis non ha realizzato più un film decente da allora, pura avendo fatto questo piccolo capolavoro e ciò vale ancora di più per la bellissima Elisabeth Shue - che passò dal ruolo di teenager in karate kid e vari ritorno al futuro al ruolo di prostituta violentata e disperata in Via da Las Vegas.
Ma più di tutte è la storia del romanziere John O'Brien che ci colpisce al cuore. Dopo aver fatto mille lavori di basso livello, essersi alcolizzato fino alla perdizione aveva trovato la via del successo, con la trasposizione cinematografica del suo romanzo. Non ha retto e prima che si terminasse la produzione, si è sparato un colpo in testa in uno squallido motel, a 34 anni. Vivere senza pensare che serva a qualcosa è per molti un esperienza insopportabile.

mercoledì 19 maggio 2010

Bonobo, scimpanzè libertini


Forse non è l'amore universale dei filosofi, ma trascurare gli animali quando si parla d'amore sarebbe una sceltra troppo antropocentrica. Tra tutti, i più simpatici e quelli da cui avremmo più da imparare, sono i bonobo, scimmiette simili agli scimpanzè che vivono nella Repubblica del Congo, vicino al fiume Zaire. I bonobo infatti hanno decisamente una grande apertura mentale in fatto di relazioni sessuali. Rapporti omosessuali, lesbici, coppie aperte costituiscono la loro quotidianità. I maschietti fanno un giochino davvero divertente, che gli etologi chiamano "la scherma con il pene" ( che non credo abbia bisogno di altre spiegazioni) mentre le femmine si rovistano reciprocamente i genitali per socializzare. I bonobo sono davvero degli sperimentatori e dei creativi, tant'è vero che oltre ad un campionario di baci, sesso orale e stofinamenti di scroti, praticano l'amore in diverse posizioni, more canum ( come i cani, dal di dietro insomma) ma anche(sorpresa sorpresa) more hominum (ovvero viso a viso), cosa assai rara nel regno animale. Ma la cosa più bella, è che i bonobo fanno l'amore al posto di fare e farsi la guerra. Sia all'interno del gruppo quando c'è da risolvere una rivalità, sia quando si incontrano gruppi estranei, il modo preferito per risolvere la faccenda è metterla sul sesso. E così di sesso e in sesso i bonobo hanno molti meno casi di infanticidi e genocidi dei loro parenti stretti che sono gli scimpanzè, che non hanno scoperto adeguatamente i piaceri della carne.

Co.Co.Pro.matrimoniale


Il primo profilo è un libro. S'intitola "Contro l'amore" e lo scrive Laura Kipnis, sociologa statunitense. In realtà l'amore contro cui si scaglia è quello monogamo a lungo termine. La Kipnis fa a pezzi l'idea di amore come impegno e costruzione. Le passioni dice, non possono essere comandate perchè "nella nostra vita sessuale non è possibile impegnarsi in una relazione più di quanto non sia possibile imporsi di avere un'erezione o di decidere di fare un determinato sogno."
L'equazione amore=lavoro è un tremendo errore. Quando è ridotto a lavoro, come sempre accade nelle coppie insieme da molto tempo, l'amore diventa alienazione, routine, insieme di obblighi e di doveri. La kipnis sostiene anche che l'amore monogamo è un prodotto della società con funzioni di controllo e dominio sull'individuo. Togliere l'appetito e la passione sessuale ad un uomo/donna, significa rendere le persone annoiate, remissive verso il proprio partner -quindi abituate ad obbedire alle regole sociali- e le induce a cercare nel lavoro e nel consumo la soddisfazione che non ottengono sessualmente.
Alla fine, l'adulterio sembra l'unica strategia percorribile per mantenersi vivi. Continuare ad esplorare e trasgredire la grande imposizione sociale della monogamia è l'unica strada per salvaguardare le passioni. Oppure, come diceva Bergman in scene di un matrimonio, stipulare un contratto matrimoniale della durata di un anno, rivedibile e rinnovabile se esistono le condizioni.......